Comunicato: Quale rigenerazione urbana senza confronto?

Tra pochi giorni sarà trascorso un anno da quando l’Amministrazione Comunale di Ciampino ha rappresentato alla città, in un’iniziativa pubblica, la volontà di utilizzare lo strumento della “rigenerazione urbana” per la pianificazione urbanistica del nostro territorio.

L’Arch. Maurizio Moretti, a cui è stato affidato l’Ufficio di Scopo per la Rigenerazione Urbana, invitava la cittadinanza a presentare proposte al suo Ufficio per studiare e valutare le potenzialità che il territorio della nostra città è in grado di mettere in campo.

Siamo quelli che presentarono in Consiglio Comunale la proposta di delibera popolare per l’approvazione di un Regolamento per la partecipazione dei cittadini ai processi di trasformazione urbana. L’assetto urbano che viviamo tutti i giorni influenza le nostre vite, le nostre possibilità. Crediamo che chi vive un territorio deve anche essere in grado di far sentire la propria voce su come la sua città venga trasformata.

Per questo abbiamo presentato agli uffici preposti una proposta composta da ben 24 schede di intervento, che rendiamo liberamente consultabili sui nostri siti.

Noi certamente abbiamo ricevuto il silenzio più assoluto.

La partecipazione è un processo faticoso per chi amministra. Vuol dire mettersi all’ascolto, mediare, perdere pezzetti delle proprie aspettative per fare posto a quelle di altri.

Se la Rigenerazione Urbana doveva essere utilizzata come motore per coinvolgere la cittadinanza, aver deciso di ignorare totalmente le istanze di una parte della città senza cercare il confronto, dimostra che in realtà la Rigenerazione Urbana è solo un nome diverso dietro cui nascondere ancora una volta, così come è successo per anni, la totale assenza di trasparenza nelle scelte urbanistiche di questa città. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole.

Ciampino Bene Comune

Officine Civiche – APS

Orizzonte APS


Per approfondire


Leggi il comunicato anche su:

Dal bando #AoUC nasce Talia

Abbiamo incrociato le dita ma… non è bastato.

Nelle scorse settimane abbiamo appreso che il progetto presentato da Orizzonte assieme al Comune di Marino e all’architetto Giulia Fasoli, dopo essere acceduto al gruppo dei finalisti, non è rientrato tra i 10 progetti finanziati dall’edizione 2019 del bando Actors of Urban Change, promosso dalla Robert Bosch Stiftung e da MitOst.

Eppure! Eppure assolutamente non ci fermiamo qui. La partecipazione ad #AoUC ci ha permesso infatti di:

  • Capire che il progetto che abbiamo in mente è valido: siamo rientrati tra le migliori 35 proposte su più di 170 application da 37 Paesi europei;
  • Trasformare in un progetto concreto e strutturato quello che fino a luglio era solo un concept astratto;
  • Creare e consolidare una rete di contatti tra organizzazioni che sono molto interessate a portare avanti quest’esperienza.

È per questo che, dopo il responso del bando, abbiamo già cominciato a pianificare il futuro, e a muovere altri passi.

È infatti online il nuovo sito che inizierà a raccogliere i contenuti di Talia, l’app con cui vogliamo aiutare i cittadini e i policymaker a ripensare e a rivoluzionare gli spazi urbani. Potete visitarlo a questo link e, intanto, rispondere a tre semplici domande.

Nel frattempo, proseguono i contatti con le organizzazioni che erano entrate a far parte del network creato per il bando #AoUC (e con nuovi soggetti!), le quali stanno una dopo l’altra confermando il loro grande interesse.

Insomma, #AoUC è stato un primo piccolo passo, ma il meglio deve ancora venire.

Per rimanere aggiornati sugli sviluppi del progetto, basta lasciare la vostra email tramite questo form.

A presto!

Un regolamento per i beni comuni di Ciampino

Riceviamo e ri-pubblichiamo un articolo del settimanale il Caffè che cita anche Orizzonte (qui il link)

Le proposte dell’associazione di promozione sociale Officine Civiche: si pensa a una mappatura dei beni cittadini – di Francesca Ragno


L’associazione di promozione sociale di Ciampino “Officine Civiche” dopo l’inaugurazione della nuova sede è pronta a ripartire con le sue numerose attività sociali: lo sportello fiscale, le attività di mediazione, corsi di lingue, accompagnamento al lavoro, oltre che naturalmente la scuola popolare, progetto di successo già da diversi anni.

L’apertura della nuova sede segna anche l’avvio della collaborazione con la realtà associativa Orizzonte con l’obiettivo di arrivare a dotare la città di Ciampino di un regolamento per l’uso civico dei Beni comuni. Le due associazioni inizieranno un’attività di mappatura dei beni comuni sul territorio al fine di stimolare l’uso e il recupero di questi beni a fini sociali.

Le due associazioni si avvarranno in questo lavoro del supporto di LabSus – Laboratorio per la Sussidiarietà, il think tank nazionale che da anni propone un modo nuovo di essere cittadini, cioè cittadini attivi, autonomi, solidali e responsabili, alleati dell’amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni. Proprio LabSus ha elaborato un prototipo di regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni, adottato già da oltre 200 comuni in tutta Italia, tra cui spiccano anche Milano e Napoli.

“In estate abbiamo avuto un primo incontro interlocutorio con il responsabile di LabSus ed entro l’autunno fisseremo un nuovo incontro” – ci spiega Francesca De Rosa, Presidente di Officine civiche. “Già da tempo come associazione abbiamo iniziato la raccolta firme per l’adozione del regolamento sui beni comuni, che non appena possibile protocolleremo.”

Quattro le parole d’ordine del nuovo regolamento: progetta, proponi, rigenera e gestisci. I cittadini di Ciampino potranno progettare interventi di cura e gestione dei beni comuni, attivare un patto di collaborazione con il Comune che fornirà il supporto tecnico, rigenerare spazi urbani abbandonati e infine gestire direttamente un bene immobile promuovendo attività sociali senza scopo di lucro.

Il regolamento per la gestione dei beni comuni, se adottato, darà una nuova opportunità al tessuto urbano, alla vivibilità e alla partecipazione della città di Ciampino. “Il Patrimonio pubblico è di tutti i cittadini. Basta abbandono, degrado, privatizzazioni!”, è il motto di Officine Civiche.


Orizzonte vola in finale #AoUC

Il progetto costruito da Orizzonte, assieme all’architetto Giulia Fasoli e al Comune di Marino (RM), è stato selezionato tra i 40 finalisti del bando internazionale Actors of Urban Change, che finanzia iniziative di innovazione urbana in tutta Europa

Cos’è Actors of Urban Change

Actors of Urban Change è una rete internazionale di buone pratiche community-driven. Promuove lo sviluppo urbano sostenibile in Europa e crede nel creare una cultura di co-creazione come forza trainante per un cambiamento positivo. Per fare ciò, la rete promuove la collaborazione tra attori del settore non profit, pubblico e privato.

Se hai un’idea per trasformare la tua città, se vuoi lavorare con partner da diversi settori, se ti piacerebbe imparare dai changemaker dalle altre città europee, scambiare idee con loro e lasciarti ispirare, con Actors of Urban Change (#AoUC) è possibile ottenere un finanziamento per avviare il tuo progetto, uno spazio per metterlo alla prova e un training internazionale.

Chi può diventare Actor of Urban Change

Per partecipare ad #AoUC devi cavartela bene con l’inglese e avere la residenza in uno dei 47 paesi membri del Consiglio d’Europa, oppure in Kosovo o Bielorussia. Devi formare un team di 3 persone: uno di voi deve provenire dal non-profit, uno dal pubblico e uno dal settore privato. Dovete candidarvi come Team, con un progetto per la vostra città. Si richiede la disponibilità a partecipare a 4 meeting internazionali della durata di 2-3 giorni nell’arco di 18 mesi.

I progetti candidati quest’anno dovevano affrontare uno di questi temi:

  • Le soluzioni nature-based possono migliorare le nostre città? Come?
  • Le comunità possono attivarsi per dare forma insieme al loro ambiente urbano? Come?
  • Gli spazi abbandonati possono diventare hub vitali e e favorire la consapevolezza nelle città in forte trasformazione? Come?

Il progetto del Team di Orizzonte copre e mette insieme proprio queste ultime due tematiche: la partecipazione delle comunità alle soluzioni urbane, e la trasformazione degli spazi abbandonati.

I promotori di #AoUC

AoUC è un programma promosso dalla ONG MitOst e supportato dalla Robert Bosch Stiftung.

La Fondazione Robert Bosch è una delle più grandi fondazioni d’impresa in Europa, che da oltre 50 anni coltiva l’impegno sociale in modo innovativo. La Fondazione conta circa 200 dipendenti con background ed esperienze diversi.

MitOst mette insieme persone appassionate e qualificate in una rete diversificata e aperta, in Europa e nelle regioni limitrofe. In quanto organizzazione internazionale senza scopo di lucro, sostiene progetti e implementa programmi che promuovono scambi culturali, impegno civico, coesione sociale e sviluppo urbano sostenibile, oltre i confini culturali, linguistici e professionali. L’associazione è stata fondata nel 1996 da alcuni ex redattori della Robert Bosch Foundation come piattaforma per ulteriori lavori di rete e di progetto. Oggi MitOst conta numerosi programmi di cooperazione e progetti internazionali, il lavoro di dieci gruppi di ex-alunni, l’annuale Festival MitOst e l’impegno di 1.400 membri MitOst provenienti da 45 paesi.

Incrocia le dita per il nostro Team!

Se rientrassimo tra i 10 progetti vincitori, #AoUC ci garantirebbe:

  • un sostegno finanziario di 13.000 Euro per avviare il nostro progetto locale;
  • un ambiente sicuro per provare nuove idee;
  • un training internazionale a contatto con il network di 100 changemaker europei.

Le risorse di questo bando, che già ci ha permesso di iniziare a costruire una solida rete con stakeholder del settore pubblico e del Terzo Settore, sarebbero fondamentale per lanciare il nostro progetto, che presto inizieremo a presentare.

Per questo ti chiediamo due cose:

  • continua a seguire le nostre attività – e quelle di #AoUC – per promuovere l’innovazione, lo scambio culturale, e lo sviluppo sostenibile;
  • non ti chiediamo di ricondividere contenuti o supportarci come in un contest, ma di incrociare le dita per noi!

A novembre avremo il responso. In ogni caso il nostro percorso è iniziato – e non si fermerà! Non per noi, ma per tutti.

Orizzonte e OfficineCiviche insieme per il territorio

“Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo. Nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo: ci si libera insieme.”

Paulo Freire (Recife, 1921 – São Paulo, 1997), pedagogista

In queste parole – dipinte sulle pareti della prima storica sede dell’associazione di promozione sociale OfficineCiviche di Ciampino – è racchiuso tanto di ciò che unisce le due associazioni, dall’estate partner ufficiali per una serie di attività sul territorio.

Protagonismo sociale, Istruzione, Sostenibilità

Sono questi i tre pilastri su cui si fonda l’alleanza tra i due collettivi:

  • il protagonismo dei più giovani e delle fasce più emarginate della società, che vengono rimesse al centro della vita comunitaria con azioni progettuali, collettive, e – soprattutto nel caso di Officine – di stampo mutualistico;
  • l’enfasi sull’istruzione, fornendo il supporto diretto alle scuole e alle famiglie del territorio, in particolare nelle situazioni più critiche;
  • la cura del territorio e dell’ambiente urbano, a partire dalla tutela dei beni comuni.

Cos’è OfficineCiviche

OfficineCiviche è, come detto, un’APS, fondata a Ciampino nel 2015 e che persegue i seguenti scopi:

  • promuovere ogni attività culturale, politica, ricreativa e sociale tendente al coinvolgimento e alla partecipazione attiva dei cittadini alla vita collettiva, culturale e amministrativa del territorio in attuazione dei valori di democrazia, uguaglianza, partecipazione, trasparenza, solidarietà e sussidiarietà;
  • produrre attività ed eventi culturali in ogni campo, con particolare riferimento alle attività musicali, alle rappresentazioni sceniche e teatrali, alle iniziative di approfondimento storiografico, alla promozione di mostre d’arte figurativa e fotografica;
  • promuovere la divulgazione storica, artistica, socio-antropologica, economica e ambientale del territorio, anche attraverso approfondimenti e iniziative su contesti, fatti e personaggi legati al territorio;
  • organizzare e favorire con ogni mezzo attività sportive ed eventi volti alla promozione dei valori dello sport, dell’educazione al benessere fisico come diritto e come valore, delle attività ricreative e sportive come strumenti di solidarietà, socialità, partecipazione ed emancipazione;
  • progettare iniziative di tutela e sviluppo delle risorse ambientali, territoriali e naturali, nonché la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, produttivo e sociale;
  • organizzare corsi di formazione per l’affermazione del diritto alla conoscenza, alla cultura, allo studio e all’educazione continua e permanente, anche in collaborazione con enti pubblici e privati;
  • curare la formazione periodica e continua degli associati anche attraverso seminari e promuovere attività di documentazione e di informazione, scambio di esperienze tra gli associati, gestione di
  • studi, analisi e raccolte dati;
  • divulgare e condividere idee, materiali, attività e risultati attraverso tutti i canali di comunicazione, anche per mezzo di progetti editoriali e degli strumenti del web.

In particolare, nel 2018 l’associazione ha ricevuto il supporto finanziario dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi per le attività dell’ormai noto progetto DoPòlis – doposcuola popolare.

Da dove si comincia?

La partnership tra Orizzonte e OfficineCiviche ha e avrà da subito connotati molto concreti. Infatti, anche sfruttando l’esperienza accumulata da Officine attraverso la stesura del Regolamento per l’uso civico dei Beni Comuni, le due associazioni inizieranno un’attività di mappatura dei beni comuni sul territorio – prima a livello locale e poi a livello nazionale –, al fine di stimolare l’uso e il recupero di questi beni a fini sociali.

Tali attività si avvarranno anche del supporto di LabSus – Laboratorio per la Sussidiarietà, attore nazionale da tempo protagonista nella raccolta e diffusione dei patti di collaborazione per l’uso civico dei beni comuni. Inoltre, l’alleanza con Officine è protagonista anche del bando Actors of Urban Change, con un progetto in cui Orizzonte è capofila.

Tutto è pronto, insomma, affinché due collettivi giovani e pieni di energia si attivino per dare un contributo di forte impatto sul territorio a sud di Roma Capitale. In bocca al lupo ai compagni di strada di Officine!

Orizzonte Metrovia

Negli ultimi anni, l’Italia può vantare solo rari esempi di progetti di ampio respiro, che guardino al lungo periodo. Ciò è vero soprattutto a Roma, da tempo in inesorabile declino. Metrovia rappresenta una felice eccezione, e per questo Orizzonte ha deciso di contribuire attivamente.

Come sarà l’Italia nel 2050? Come funzioneranno le nostre città tra 30, 50 anni? Saremo riusciti a vincere la sfida della sostenibilità? Impossibile saperlo, non possiamo leggere il futuro. Ma possiamo immaginarlo. Possiamo chiederci: Che Italia vogliamo nel 2050? Come vogliamo che funzionino le nostre città tra 30, 50 anni? Come vogliamo affrontare la sfida della sostenibilità?

Chi scrive appartiene a quella fascia di popolazione che vive la non facile transizione tra università e mondo del lavoro. L’impressione – ben fondata –, soprattutto per noi di quest’età, è che le domande qui sopra elencate il nostro Paese abbia smesso di porsele, da un po’ di tempo. Raramente ce le facciamo, ancor più raramente sappiamo dare risposta, in pochissimi casi dalla visione si passa all’azione.

Se non noi, chi?

Se il mondo attorno non si muove, è tempo di farlo da sé. Ed è per questo che nell’autunno 2018 è nata Orizzonte. Orizzonte è un’Associazione di Promozione Sociale, fondata da un gruppo di studenti e studentesse, neolaureati e giovani professionisti. Opera attualmente sul territorio della Capitale e della provincia e si occupa di sostenibilità, in ogni suo aspetto.

Decliniamo infatti questo tema su quattro pilastri:

  • quello della sostenibilità ambientale e urbana, in nome della lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento, della rigenerazione, dell’equità;
  • quello della conoscenza e della competenza, perché dall’istruzione e dalla ricerca nascono le soluzioni per una vita migliore per tutti;
  • quello del protagonismo sociale dei più giovani, perché la sostenibilità si declina anche a livello inter-generazionale;
  • quello dell’empowerment, mettendo in pratica questi valori sviluppando beni e servizi innovativi che possano impattare direttamente sulla vita delle persone – a partire dai beni e servizi pubblici e dal Terzo Settore.

Orizzonte nasce grazie alla volontà di non rimanere in attesa (di terminare gli studi, di ottenere un lavoro, di essere coinvolti in un progetto, di trovare un posto nella società), bensì dalla voglia di creare, di sperimentare, di mettersi in gioco in prima persona. Di coinvolgere. Di essere noi stessi artefici del nostro orizzonte. Con l’ambizione di stimolare molti altri – la nostra generazione – a fare lo stesso.

Se non qui, dove?

La mancanza di una prospettiva di lungo periodo è particolarmente avvertibile in un contesto come quello romano. Roma è ormai da anni preda non solo dell’incapacità di progettare a lungo termine, ma anche di affrontare e risolvere emergenze di breve periodo, come quella dei rifiuti. Per non parlare del crescente peso della criminalità organizzata e, naturalmente, degli endemici deficit sul piano della mobilità e dei trasporti.

Roma è oggi, più di ieri, terra di emigrazione. E, ancora una volta, la nostra generazione vive queste dinamiche sulla propria pelle, come e più di altre.

La Capitale è in buona parte rappresentativa del Paese tutto, ma rimane lontana dal fermento che anima alcuni centri nevralgici della penisola. Milano è ormai un hub internazionale di servizi, ed è probabilmente l’unica città capace di vera progettualità di ampio respiro. Altre città e territori, tuttavia – da Bologna a Napoli, dal Veneto alla Puglia –, mostrano segni di vitalità. Roma rimane al passo.

Le idee che possono muovere le cose

In questo scenario, Metrovia spicca come una felice eccezione. L’idea di progetto per il trasporto pubblico della Città Metropolitana è uno dei rari esempi di volontà e capacità di disegnare e sperimentare soluzioni, con un approccio sistemico, integrato, economicamente sostenibile ed attento ai temi che anche Orizzonte considera una priorità.

Il successo di consensi del PUMS è riconoscimento di tutto questo, a conferma del fatto che le idee di qualità continuano ad avere buone probabilità di emergere. Eppure, spesso, anche i progetti più solidi rischiano di non diventare realtà. È necessario evitare che anche Metrovia corra il rischio di rimanere inascoltata da una classe politica spesso allergica alla strategia, alla visione per il futuro. Timorosa di abbracciare progetti ambiziosi, che vadano al di là della risoluzione delle emergenze di breve.

Me ormai è tardi perché Metrovia possa tornare in un cassetto. Con il PUMS, infatti, si è aperta una nuova fase, in cui sarà la Città tutta ad appropriarsi del progetto, a farlo suo, nei territori, beneficiando dei contributi delle persone, delle famiglie, delle associazioni. Orizzonte ha deciso di salire su questo treno (!), di accompagnare e farsi accompagnare da Metrovia in questo percorso. Per dire cosa vogliamo nel nostro orizzonte, nella Roma del 2030: una rete di metropolitane sotterranee e di superficie, nate dal riuso dei vecchi tracciati. Una Metrovia degna delle città d’Europa che adottano la sostenibilità come loro paradigma.

Parte Lab4All, il nuovo Concorso per le scuole promosso da Orizzonte e SeedScience

L’istruzione è la chiave per la reale crescita di un Paese. Questa profonda convinzione unisce Orizzonte e i nostri partner di SeedScience, associazione di promozione sociale attiva dal 2017 in diversi Paesi africani.

Partiamo dalle scuole, quindi, ma anche dalla scienza e dalla questione ambientale. Crediamo che solo mettendo a frutto le migliori capacità umane e la tensione umana verso la conoscenza si possano affrontare le grandi sfide del nostro tempo: quella della sostenibilità ambientale e quella della sostenibilità economica e sociale, a partire dalle disuguaglianze globali e locali.

Lab4All nasce dal tentativo di tenere assieme tutto questo, facendo leva sia su aspetti competitivi che, soprattutto, su un approccio cooperativo per accompagnare gli studenti in un percorso di crescita e di apprendimento.

Cos’è Lab4All

Lab4All è un concorso di durata annuale rivolto alle classi delle scuole secondarie di II grado della Città Metropolitana di Roma.

La sfida che Lab4All lancia ai ragazzi è quella di ideare e realizzare due piccoli esperimenti sul tema dell’acqua, che rispettino alcune semplici ma fondamentali condizioni: devono essere a basso costo, non sprecare risorse, usare materiali riciclati o reperibili in supermercati o piccoli negozi, e devono essere facilmente replicabili anche senza l’uso di corrente elettrica (o con un quantitativo minimo di corrente generabile anche con dispositivi portatili).

La prima edizione si intitola “La classe non è acqua” ed è appunto incentrata sulle proprietà dell’acqua.

Leggi il Regolamento del Concorso

Quanto costa per le scuole partecipare?

La partecipazione al Concorso è totalmente gratuita.

Gli eventuali costi a carico delle scuole sono i seguenti:

  • costi per la fornitura delle attrezzature e dei materiali per l’esecuzione degli esperimenti;
  • costi di trasporto per la partecipazione alle attività dei Checkpoint.

Ogni altra voce di spesa relativa al progetto e allo svolgimento del Concorso è a totale carico delle associazioni promotrici.

Per saperne di più

Scopri tutte le informazioni sul Concorso sul sito: https://www.lab4all.it/

Per chiedere maggiori info, utilizza l’indirizzo email: info@lab4all.it

Per approfondire l’intero progetto, invece, clicca qui.

Il PTOF partecipato del Liceo Volterra di Ciampino

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è il documento che presenta l’insieme dei servizi offerti dalla scuola, le scelte educative, i percorsi didattici, le soluzioni organizzative e operative adottate, le procedure di valutazione dell’offerta e dei risultati ottenuti, secondo una previsione triennale.

Insomma, come dichiara lo stesso Ministero dell’Istruzione, è il “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche”.

Sempre seguendo le indicazioni ministeriali, vediamo che nell’ambito del PTOF si realizza il confronto e la partecipazione tra tutte le componenti scolastiche, il personale, le famiglie, gli studenti e anche le “diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio”.

Tuttavia, non tutte le scuole scelgono di aprire un processo partecipato per la stesura di un documento così cruciale per la vita della comunità scolastica.

Il Liceo Scientifico Statale “Vito Volterra” di Ciampino, tuttavia, ha scelto di farlo. La Dirigente Scolastica Emilia D’Aponte, infatti, ha scelto di ricorrere a un tavolo di co-progettazione aperto a docenti, studenti, famiglie e attori del territorio per discutere dell’identità della scuola, della percezione da parte degli stakeholder, e delle possibili iniziative da proporre nel prossimo triennio.

Orizzonte, il cui team è formato da tutti alumni del liceo, ha avuto l’onore di essere invitata a partecipare al processo, a cui ha aderito con entusiasmo.

Gli incontri si sono tenuti presso la scuola nei giorni 9, 16 e 23 ottobre, sulla base di tre tavoli di discussione:

  1. Relazioni (tra scuola e studenti, tra scuola e genitori, tra scuola e territorio);
  2. Didattica;
  3. Ambienti.

Il confronto è stato molto aperto e ha spaziato in ogni tavolo su vari temi: dal metodo di insegnamento alla gestione dei potenziamenti, dalla Didattica per Ambienti Di Apprendimento (DADA) ai criteri di accesso e di valutazione.

In particolare, Orizzonte ha posto l’accento su 3 aspetti chiave, anche in un’ottica di collaborazione operativa e progettuale con la scuola:

  1. la possibilità di svolgere valutazioni d’impatto relativamente alle soluzioni prospettate per le varie criticità;
  2. il supporto nello svolgimento di corsi pomeridiani, complementari all’offerta didattica dei vari indirizzi;
  3. l’orientamento universitario, anche facendo ricorso al ruolo degli Alumni.

Il Piano Triennale del Liceo Volterra vedrà la luce nelle prossime settimane (aggiornamento: a questo link è disponibile il PTOF 2016/19 del Liceo), ma indubbiamente il Liceo ha già fatto un ulteriore passo nell’ormai pluriennale processo di apertura al contributo di tutti gli attori coinvolti, in particolare degli studenti e del territorio.

L’utilizzo di tavoli di co-progettazione e di altri strumenti partecipativi rientra sicuramente nello spettro di buone pratiche che Orizzonte si propone di promuovere con le scuole del territorio e, in generale, come approccio di policy per il sistema d’istruzione italiano.


Foto: uno scatto dall’intervento conclusivo della prof.ssa D’Aponte sulle tre giornate di co-progettazione.

Cronache da Firenze – Di ritorno da Didacta 2018

La prima esperienza formativa di Orizzonte non è stata un’esperienza qualunque. L’associazione ha infatti deciso di immergersi da subito in un contesto di livello nazionale, partecipando alla Fiera Didacta Italia 2018 di Firenze.

Cinque sono stati, in particolare, gli eventi a cui abbiamo assistito:

1. FabLearn Italy

Nel primo incontro si è parlato delle esperienze d’avanguardia delle scuole – in particolare elementari e medie – con FabLab e mondo del making in generale.

Molti interventi hanno animato la discussione, a partire dalle attività di ricerca dell’INDIRE e da esperienze locali come quella di FabLabaro a Roma.

Particolarmente interessante il progetto di Parco Open Source del prof. Stefano Converso (Università di Roma Tre), che permette agli studenti universitari di disegnare e direttamente produrre le loro creazioni, come gli arredi di un parco o di una scuola.

Il prof. Stefano Converso durante la presentazione del Parco Open Source

2. competenze economico-finanziarie nel curricolo scolastico

Il secondo incontro è stato invece utile per approfondire alcune tematiche sulla cosiddetta educazione finanziaria.

L’Italia ha pessime performance dal punto di vista della consapevolezza economico-finanziaria, e questo giustifica un intervento pubblico per garantire una competenza di cittadinanza fondamentale in particolare oggi.

Hanno partecipato al dibattito il Presidente dell’INPS prof. Tito Boeri, il prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, nonché rappresentanti di Bankitalia e dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, da tempo attivi sul tema.

L’intervento più interessante è stato però quello del matematico torinese Paolo Savona, che con la società TAXI1729 si occupa di divulgazione scientifica da ormai dieci anni, a partire da tematiche legate alle decisioni in condizioni di incertezza come le scelte finanziarie e la lotta al gioco d’azzardo patologico.

Il matematico Paolo Savona durante il suo talk

3. Probabilità e statistica nella scuola primaria

Nel primo incontro della seconda giornata, il fisico e ricercatore INDIRE Ciro Minichini ha illustrato il progetto di educazione alla probabilità e alla statistica che propone nelle scuole primarie.

La presentazione è stata del tutto interattiva: tutti i partecipanti al workshop – principalmente docenti di primaria – hanno svolto in prima persona le attività proposte solitamente agli alunni.

In questo modo, Minichini ha mostrato in maniera molto efficace l’utilità del progetto, i suoi punti di forza, i possibili approfondimenti, e soprattutto la sua replicabilità anche per altri livelli di competenze.

Molto utile anche la segnalazione di un portale (www.les.unina.it) creato qualche anno fa dall’Università di Napoli Federico II che propone varie attività didattiche e percorsi di statistica e probabilità per le scuole.

Il ricercatore INDIRE e fisico Ciro Minichini durante la presentazione

4. Co-M@king

Nel secondo incontro di sabato 20 ottobre, il professore di informatica Domenico Aprile – insegnante di un liceo di scienze applicate della provincia di Brindisi – ha illustrato il progetto che porta avanti da qualche tempo nella sua scuola, con una platea di circa 160 studenti ogni anno.

Il suo Coding and Making Laboratory è un ibrido fra un tradizionale laboratorio e un vero e proprio FabLab, basato su alcuni elementi chiave:

  • è un progetto curriculare, perciò tutti i suoi studenti partecipano e si effettuano selezioni solo per partecipare a eventuali competizioni e iniziative regionali e nazionali;
  • si monitora l’impatto su debiti in informatica e numero di studenti che scelgono facoltà scientifiche all’università;
  • l’approccio è basato su una lunga serie di documenti ufficiali: Horizon2020, raccomandazione 2006/962/CE, DigComp 2.1Partnership for 21st Century Learning – XXI Century Life Skills, indicazioni INDIRE;
  • si cura anche la comunicazione: gli studenti hanno creato un logo, gestiscono il sito, producono video.
Il prof. Aprile durante il workshop

5. Immersive Learning per tutti 

L’ultimo incontro della due-giorni è stato invece molto pratico. La relatrice – l’insegnante di primaria Astrid Hulsebosch – ha illustrato le funzionalità di ThingLink, una piattaforma online per la creazione di contenuti multimediali in realtà aumentata.

ThingLink può servire sia per i classici percorsi didattici all’esterno (gite e campi scuola) che per sensibilizzare su alcuni temi globali. Infatti, è già disponibile un percorso basato su un documento dell’UNESCO che disegna degli approfondimenti per le scuole sul tema dei Global Goals for Sustainable Development (vedi anche qui).

L’insegnante anima anche un canale YouTube con diversi mini-tutorial per usare ThingLink e ha segnalato il sito LearningApps, molto utile per costruire piccole applicazioni didattiche online.

La maestra Astrid Hulsebosch durante la presentazione di ThingLink

Tra gli stand

Oltre a seguire gli incontri, abbiamo anche girato per la fiera per raccogliere un po’ di informazioni e contatti.

Elenchiamo qui quelli più significativi:

In conclusione

Non c’è dubbio che Didacta sia un’esperienza incredibilmente ricca e formativa. Pochi eventi riescono ad unire in questo modo opportunità di approfondimento e networking con un approccio partecipativo, aperto e allo stesso tempo operativo.

Il weekend di Firenze ci ha fornito una quantità invidiabile di contatti, da sfruttare durante il primo anno di attività per progettare il futuro.

E poi chissà, magari in una delle prossime edizioni Orizzonte sarà dall’altra parte del tavolo.